È la sera dell’11 dicembre 1980. Nel soggiorno di Ettore Sottsass è riunito un gruppo di giovani designer e architetti. Un disco suona ripetutamente il brano “Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again” di Bob Dylan: nasce Memphis, con duplice riferimento all’antica capitale dei faraoni egizi e alla città natale di Aretha Franklin ed Elvis Presley in Tennessee.
Di lì a pochi giorni viene discussa e progettata una rivoluzionaria collezione di oggetti di design che prende forma in pochi pochi nei disegni di Ettore Sottsass, Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini, Martine Bedin, Michele De Lucchi, Nathalie Du Pasquier e Georges Sowden.
Insieme, decisero di creare un gruppo di lavoro come reazione allo stile che aveva caratterizzato il design degli anni 1970, molto minimalista, ritenuto senza personalità e contraddistinto da un aspetto patinato nonché da colori poco brillanti.
Il gruppo emerse come uno dei massimi esponenti della scena postmodernista degli anni 1980, grazie a progetti audaci che traevano spunto dal design passato e presente; suoi tratti distintivi furono il ricorso a colori vivaci, texture e forme geometriche, con un sapiente recupero del kitsch e decorazioni volta a generare ottimismo.
I progetti disegnati dal Gruppo Memphis tra il 1981 e il 1988 sono ancora oggi prodotti in serie illimitata, nella convinzione che il design vada inteso come mezzo di comunicazione e non come espressione d’arte elitaria.